Sperimentazione grafica del fotomontaggio di immagini e lettering, di ispirazione dadaista.

Creazione di un manifesto / immagine, a libera interpretazione personale, con la funzione principale di sollecitare ed evocare la memoria visiva dello spettatore sulle tematiche trattate nel messaggio visivo.

L’ispirazione alla sperimentazione della creazione del manifesto è tratta dalle opere e fotomontaggi degli artisti Dada del primo Novecento.
Di seguito si riporta il concetto di fotomontaggio dadaista, tratto dal libro R.Formilli, M. Camponeschi, Artefare, vol.B2, edizione SEI, Torino, 2008.

<< Gli artisti del Dada non concepiscono il fotomontaggio come un semplice collage di immagini fotografiche, ma come un insieme di frammenti della realtà, concatenati tra loro per associazioni di idee.
 Le foto vengono ritagliate e mescolate a pezzi di giornale e di manifesto, per costruire un mosaico di informazioni da leggere in modo assolutamente soggettivo. Nel fotomontaggio, infatti l’immagine finale è sovraccarica di figure e scritte; ogni osservatore stabilisce un proprio ordine di lettura, un diverso criterio di associazione  fra gli elementi e quindi un diverso significato all’immagine complessiva>>.

Opere di artisti Dada.


Sperimentazione

Per la creazione del manifesto / fotomontaggio si sperimenta l’utilizzo di GIMP, un programma dedicato alla manipolazione di immagini e fotografie digitali.
In alternativa a GIMP  è possibile utilizzare anche altre applicazioni tra cui Paint di Microsoft, Libre Office Draw, Adobe Photoshop Element.

L’argomento base trattato, nell’esempio di seguito proposto, è la seconda guerra mondiale

Individuazione degli elementi della composizione dell’immagine.

Personaggi: soldati, ebrei, deportati, Hitler, Mussolini, i capi di governo alleati.
Simboli: armi, fungo atomico, edifici distrutti, carro armato, aereo bombardiere, contrasti di bianco e nero, grigi, assenza di colore, linee rette spezzate, incastri duri tra le immagini, carta dei territori europei interessati dalla guerra, parole evocative,  logo del nazismo.
Ambientazione: campi di concentramento, paesaggi urbani distrutti, cielo atomico.
Il tempo del racconto: unica immagine che rappresenta in modo casuale, senza rispetto delle proporzioni tra le parti, momenti diversi degli eventi rappresentati.

Visualizzazione delle  principali fasi operative per la realizzazione del manifesto fotomontaggio.

Prima fase -Ricerca delle  immagini fotografiche relative a personaggi, simboli e ambientazione, ricercate sul web o scansionate da libri, riviste e giornali.

Seconda fase – Ideazione, con bozzetto a matita su foglio di carta, o direttamente in digitale, della composizione del fotomontaggio, provando a mettere insieme gli elementi del racconto per immagini ( foto ritagliate, parole evocative etc.)

Terza fase – Ritaglio e manipolazione delle parti delle fotografie che si ritengono interessanti e utili ai fini della comunicazione visiva dell’argomento trattato.

Quarta fase – Creazione composizione grafica complessiva con montaggio degli elementi definiti nelle fasi precedenti e aggiunta parole evocative con lettering.

Risultato della composizione finale del fotomontaggio

La seconda guerra mondiale

Alcuni elaborati degli studenti


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